soia italian feed
 

La maggior parte dell’utilizzo di questo legume, è sotto forma di farine di estrazione, le quali prima, abbiano subito la fase di tostatura.

Quello che rende la soia importante nella nutrizione animale è l’elevata concentrazione di proteine, che dopo l’estrazione dell’olio e la concomitante tostatura, raggiunge il 44-45%, salendo al 50% per farine di estrazione derivanti da soia decorticata.
Oltre alle proteine, vi è l’aminoacidico che rende questo alimento più ricco di aminoacidi limitanti, lisina soprattutto, del mondo vegetale.
Gli altri legumi contengono una minor quantità di proteine, di oltre il 10% in meno rispetto alla farina di estrazione.

Per le realtà zootecniche locali, l’alimento in alternativa alla soia, fino a poco tempo fa, era il favino, mentre ad oggi è il pisello proteico, che ha una composizione più bilanciata.

La selezione di questo prodotto in generale, è dato da animali sempre più magri, con conseguente progressivo dell’ aumento dei fabbisogni proteici, con calo di capacità di ingestione, nonostante i favorevoli effetti esercitati dal livello proteico della dieta.

Questa valutazione ha un ruolo importante nella scelta di un alimento ricco di proteine con un elevato valore biologico come la soia, che contribuisce a soddisfare i fabbisogni proteici e aminoacidici favorendo così un buono stato di salute, il benessere degli animali, e l‘aumento delle qualità delle carni ottenute.

In questi tempi, il miglioramento genetico ha consentito, l’ottenimento di soia a ridotto contenuto di fattori inibitori delle proteasi (10-12 mg/g contro 22 mg/g e oltre), permettendo l’utilizzo diretto in azienda offrendo, la possibilità di abbinare all’elevato valore biologico delle proteine il positivo spettro acidico in acidi grassi polinsaturi dell’olio di soia, con la prospettiva di un possibile arricchimento in CLA dei prodotti di origine animale (latte e carne bovina in primis).

L’acido linoleico può deprimere l’attività batterica ruminale e compromettere la qualità dei salumi tipici, come il prosciutto.

Molte delle caratteristiche favorevoli alla propria salute che l’uomo cerca oggi nelle carni, possono venire esaltate dall’utilizzo della soia nell’alimentazione animale, in quanto riduce la quota lipidica, migliora la qualità del grasso favorendo l’ equilibrio fra acidi grassi saturi e insaturi. Tutto questo porta a favore della riduzione del colesterolo, e l’aumento di isoflavoni, migliorando qualitativamente le carni degne di alimenti funzionali.

L’utilizzo della soia è sempre più richiesto seguito delle esigenze dei Paesi orientali e dalla richiesta per l’alimentazione umana, a fianco di forme di soia no-OGM sia sempre più disponibile soia OGM.

È ormai dimostrato che la produzione di soia OGM abbia costi inferiori (15% circa), quindi sarà sempre più difficile, per gli allevatori italiani che producono latte o carni con disciplinari che vietano l’uso di OGM, potersi approvvigionare di fonti proteiche adeguate.
In quanto alle prospettive specifiche, si deve riconoscere che il mondo non si sfamerà con le produzioni biologiche o con eccellenze locali o di nicchia.